mercoledì 28 maggio 2008

Giovani e Politica

Imperversa in queste ore l'ennesimo teatrino triste dei giovani vecchissimi che anzichè fare Politica, parlano di sè e di come sistemare alla meglio i propri equilibri, spesso più psichici che politici. La cosa affascinante, io credo, è che poco importa alla stragrande maggioranza degli abitanti di questo e anche di tutti gli altri universi paralleli cosa ,ma soprattutto come, Pina, Fausto, Roberto e altri amici al bar intendano fare delle attività politiche messe in campo dai giovani, anche e soprattutto perchè ai giovani essi, da parecchio, non parlano, e mi scuserete, a titolo personale, i giovani non hanno alcun interese ad ascoltarli! Mi si deve in primis spiegare perchè ci vogliono mesi, anni, spero non secoli, per indire in tutti i circoli, già costituiti, del Partito Democratico, delle assemblee costituenti che diano vita formalmente a una forma associativa. Poichè ho poco interesse nei retropensieri, lascerò che ognuno si faccia una propria idea e se vuole me la comunichi. Adesso dobbiamo interrogarci sul modo di intrecciare un dialogo che coinvolga il maggior numero di attori e che coinvolga il maggior numero di realtà: allo scopo occorrerebbe definire un piano di intervento e priorità nella nostra agenda e questo lo possiamo fare, badate non oso immaginare che lo si voglia o debba, solamente discutendo insieme. Al contrario saremo inoppugnabilmente governati dagli eventi, in attesa di una nuova competizione elettorale e subordinati a logiche che tutti non condividiamo ma che avremo mostrato incapacemente di non essere in grado di sconfiggere.
Nicola

2 commenti:

Unknown ha detto...

La possibilità di far sentire il nostro pensiero sta solo a noi. Non dobbiamo aspettarci che gli altri ci considerino, se noi stessi siamo poco attenti alle nostre necessità.
E' per questo che ci si batte quotidianamente, perchè qualcuno ascolti ciò che siamo, e che vogliamo diventare.

http://agbarletta.altervista.org

nicola ha detto...

Se la possibilità sta a noi, e concordo, a noi sta anche la responsabilità di sfruttarla o meno. D'altronde sono molti i giovani di questo Paese che questa possibilità non la sfuttano e immagino sia compito della politica chiedersi il perché.